DECIO RAGGI

Alle pendici del Monte Calvario una targa metallica ricordava la vita perduta del tenente Decio Raggi, primo decorato con Medaglia d’Oro al valor militare per il Regio Esercito. Da poco era iniziata per l’Italia la Grande Guerra.

Il dott. Piero Raggi, congiunto del valoroso ufficiale romagnolo M.O.V.M., ci chiede che fine abbia fatto la targa metallica che celebrava la caduta del cugino di suo padre, tenente del Regio Esercito immolatosi il 19 luglio 1915. Il tenenete Raggi era alla guida della nona compagnia dell’11° Reggimento della Brigata Casale (“I Gialli del Calvario”). Questo era uno dei primi poi reiterati assalti tricolori al “Fortino” austro-ungarico. La nostra associazione ha provato inutilmente a ritrovarla, di essa qualche sbiadito ed impreciso ricordo, nient’altro. Dedichiamo questa pagina alla Medaglia d’Oro e alla sensibilità del dott. Piero Raggi. Alleghiamo le immagini gentilmente forniteci dalla famiglia e ne aggiungiamo due, provenienti dall’archivio di “Isonzo”, entrambe mostrano parte di un “Fortino” austro-ungarico, alle pendici del Monte Calvario. Al termine dell’articolo due allegati pdf comprendenti immagini, biografia, decreto di assegnazione della medaglia d’oro a Decio Raggi e un ricordo, celebrato sul Podgora, del senatore romagnolo repubblicano Aldo Spallicci, nel 50° della “liberazione” di Gorizia.

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Con questa pagina disegnata da Achille Beltrame, la Domenica del Corriere celebrava l’episodio dell’assalto italiano al “Fortino” e la caduta de tenente Raggi.

Riportiamo la citazione di conferimento della decorazione: “Nobilissimo esempio di mirabile eroismo, sotto il grandinare dei proiettili, superate le fortissime insidiose difese avversarie, si slanciava, primo, sulla trincea nemica e, ritto su di essa, sfidando la morte pur di trascinare i suoi soldati all’audace conquista, li incitava e li incuorava invocando le tradizioni della forte Romagna e, colpito a morte, nel sacrificare la generosa vita alla Patria, li spronava ancora a compiere l’impresa valorosa, si chiamava beato della sua sorte ed inneggiava al glorioso avvenire dell’Italia.” — Podgora, 19 luglio 1915.

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La targo oggetto della segnalazione e della vana ricerca. La fotografia, scattata negli anni Settanta dal dott. Piero Raggi, denota già allora i segni inesorabili del tempo. Il Ricordo non è stato rimpiazzato, auspichiamo che questo avvenga in un prossimo futuro. Speriamo comunque, con questo inserimento nel sito, di consegnare alla Storia questa immagine.

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A sud del Monte Calvario immagini d’epoca del “Fortino” austro-ungarico alle pendici del “Naso di Lucinico”. Non era l’unica forticazione a difesa del bastione Imperiale e Regio a difesa di Gorizia.

 

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