Famiglia Mighetti
Documenti e foto relativi alla famiglia Mighetti ed in particolare a Antonio Mighetti (Gorizia 1893-Stretto di Messina 1918), irredento e volontario nell’esercito italiano. Dopo il 24 maggio si arruolò, volontario, nell’esercito italiano e riuscì, nonostante il difetto agli occhi, ad essere assegnato ai reparti combattenti destinati alle prime linee.
Inquadrato prima come soldato semplice nel 2° reggimento di fanteria della brigata “Re” combattè sul Podgora, nella zona di Plava e poi nel 1916, ottenuto il grado di sottotenente, con il 27° reggimento di fanteria della brigata “Pavia”, riuscì ad entrare in Gorizia, dove rivide la madre. Nominato tenente e poi capitano fu trasferito a Piacenza e poi a Ravenna, come istruttore, al 34° reggimento di fanteria della brigata “Livorno”. Morì nel siluramento della nave da trasporto “Verona” nello stretto di Messina, diretto verso la Libia.
Per il suo valore gli furono assegnate due medaglie al valore militare. La prima d’argento con decreto del 19 aprile 1917 (Podgora, Sabotino, Oslavia) , la seconda di bronzo gli sarà assegnata il 2 agosto 1917 (Zagora). Parte delle foto sono relative al fratello Giovanni e alla sorella Anna.
Il primo verrà internato nel campo di Katzenau e poi arruolato in compagnia di transizione dei sovrannumero del 2° battaglione dei cacciatori imperiali tirolesi (Tiroler Kaiser Jäger) . Ritornerà a Gorizia alla fine del 1918. La sorella Anna si rifugerà a Graz dove, sposa con un Braunizer, rimarrà fino al 1919.
La madre Emilia de Gironcoli rimarrà invece a Gorizia e sarà uno dei pochi abitanti a non abbandonare la città nel 1916. Avrà così la gioia di rivedere il figlio Antonio dopo la conquista di Gorizia, l’8 agosto 1916.