Immagini di Gorizia
Per un ulteriore approfondimento di come Gorizia (e i paesi limitrofi) subì la devastante realtà dei combattimenti è certamente utile analizzare, anche nei minimi particolari, le testimonianze fotografiche che furono scattate nel periodo bellico ed in quello immediatamente successivo.
Non solo foto realizzate da militari di uno o dell’altro esercito, ma anche cartoline illustrate, spesso di propaganda come la serie austriaca di fine 1917, ci mostrano nella durezza del bianco e nero scorci della città, resa irriconoscibile dagli eventi bellici. Per ben due prolungati periodi Gorizia subì l’ingiuria dei bombardamenti, tra il 1915 e il 1916 da ovest, da parte italiana. Poi da est, tra il 1916 e il 1917, da parte austro-ungarica. Ne fecero le spese prima i rioni lungo l’Isonzo e poi quelli dello stesso centro città, in quelle zone dove vi era movimento di truppe italiane.
Nel corso del 1918 iniziò una prima lenta e provvisoria sistemazione di quelle case ancora in condizione di ospitare gli sfollati o gli stessi proprietari che stavano ritornando a casa loro. Solo nel 1919 iniziò un serio lavoro di ristrutturazione o abbattimento di quei più di seicento edifici fortemente lesionati o ridotti a macerie informi. In questo contesto una interessante testimonianza è rappresentata da una serie di scatti privati realizzati tra l’estate del 1917 e la primavera del 1919.
Appartengono ad un archivio di una famiglia goriziana, i Nardini, rimasta in città anche durante la battaglia per la presa di Gorizia dell’agosto 1916, sfollata dopo il 27 ottobre 1917, profuga prima a Lucca e poi a Roma e ritornata a casa nella primavera del 1919. Le immagini, molto nitide, riprendono anche scorci poco noti delle vie cittadine colpite dalle bombe.