TALVOLTA RITORNANO
Il frettoloso turista che percorre la strada che da Gorizia porta a Tolmino in genere ignora l’esistenza, poco prima di Plava, dei resti del cimitero di guerra gen. Prelli. Provenendo da Gorizia, a circa 500 m. dal paese, tra la strada e l’Isonzo, un fazzoletto di terreno pianeggiante ne fa intuire la collocazione. Nel perimetro, che un tempo ospitava circa 4000 caduti, negli anni trenta “trasferiti” nel grande sacrario di Oslavia, resistono ancora i resti diroccati e silenziosi della chiesetta di S.Luigi, che un tempo vegliava i caduti. All’interno della stessa i parenti di alcuni dispersi avevano posto toccanti lapidi a ricordo dei loro cari, che, meno “fortunati” di altri, giacevano ignoti nella fossa comune del cimitero… Lo strazio ed il dolore della perdita subita si era ripetuto e amplificato nei congiunti dei caduti dalla scomparsa del cimitero, che li aveva privati anche dell’ ultimo riferimento fisico ai loro cari. Solitarie erano rimaste quelle lapidi, mute guide allo spirito turbato dei pochi che visitavano quel luogo così appartato e silenzioso… Spiccava tra le altre, nella sua struggente tragicità, quella dedicata al s.tenente Riccardo Morzenti, 4° regg.alpini, batt. Aosta, caduto alla conquista del Vodice il 17.05.1917, decorato con medaglia d’argento.
“LA FAMIGLIA AL SUO ADORATO RICCARDO….” quasi a descrivere un fiore appena sbocciato rapito per sempre dalla morte…
Aveva soli 19 anni e la vuota occhiaia della cornice spaccata, rimasta senza l’ immagine del giovane caduto , ricordava il passare del tempo e la caducità delle cose umane. Ma …ecco il miracolo!
Ignote mani, dopo decenni di oblio, ponevano nuovamente la fotografia del giovane caduto nella cornice, restituendone i tratti… Di Riccardo Morzenti c’è rimasto non soltanto il nome …ma per un misterioso disegno del destino è ritornato anche il volto!
Stefano Liuzzi